L’arte e la capacità di comunicare
Se non è in grado di comunicare, può definirsi Arte?
Sin dalle sue origini, l’arte, tra le sue peculiari caratteristiche, ha avuto quella di comunicare qualcosa. Basti pensare alle antiche pitture rupestri o ai geroglifici, utilizzati proprio come forma di scrittura. Al di là della comunicazione nel senso stretto del termine, l’arte nel corso della storia è servita a comunicare messaggi nascosti, quasi occulti. Quanti di noi non hanno mai pensato che dietro le opere di Leonardo Da Vinci, solo per fare un esempio, non fosse nascosto qualche messaggio segreto? Quante storie sono state create dietro la Gioconda o in merito all’Ultima Cena? Oppure per messaggi di denuncia politica e sociale. Di certo, l’arte ha sempre avuto il compito di emozionare e affinché ciò potesse avvenire, è stata usata anche come forma di comunicazione.
Cosa accade però oggi? L’arte è fine a sé stessa oppure esiste ancora qualcuno che la utilizza in tal senso? Volendo osare, si potrebbe anche dire, che l’arte viene utilizzate come mezzo di provocazione. Da qui quindi la domanda: se non è in grado di comunicare, può definirsi arte?
Forse in passato la risposta sarebbe potuta essere abbastanza ovvia e scontata, ma oggi, in un’epoca in cui tutto scorre velocemente e nella quale l’arte stenta ad assumere quel posto di privilegio che fino a pochi decenni fa aveva all’interno delle famiglie, la risposta non è più così certa. Le opere d’arte vengono viste in maniera diversa, non più come investimento, essenziale elemento di arredo o collezionistico, elemento culturale, ma spesso, solo come oggetto di piacere. Ecco allora nascere il dubbio. Quanti sarebbero in grado di capire il messaggio intrinseco nascosto all’interno di un’opera? Quanti sarebbero in grado di capirne il senso, se questo non fosse assolutamente e immediatamente leggibile?
A voi le considerazioni.
Francesco Licciardi – Maestro e curatore d’arte
Bellissimo articolo come sempre.
In merito alle tue ultime domande provocatorie ( chi è in grado di capirne il senso e il messaggio?) Sai già come la penso: troppo spesso ho paura non ci sia niente da capire in alcune opere perché colui che ha realizzato quel manufatto non aveva nulla da dire. Una cosa è l’esercizio di una tecnica e una cosa è la poesia dietro quel manufatto, solo quando si incontrano questi due elementi, forse, siamo davanti ad un opera d’arte.
Sicuramente sono solo chiacchere le mie.
Bell’articolo.
So che sembra fuori tema, ma l’argomento “i miei quadri si vendono?” per me ha da poco acquisito uno stretto legame con l’argomento del tuo articolo.
Ovviamente la risposta alla mia domanda è piuttosto complessa, ma uno dei fattori – ormai ne sono certa – è proprio la capacità dei miei quadri di comunicare: l’ho visto proprio in questi giorni nelle due mostre che ho fatto.
La mia *È* “arte” ….. ??? Mi corre l’obbligo di dire che non lo so, però di sicuro so che parla allo spettatore.
Che, bontà sua, ha pure deciso di passare all’ acquisto. E questo è successo più volte in pochi giorni.
Sono sicura che le mie parole non saranno fraintese. Grazie dello spunto e complimenti.🌹